Ad Omegna un corso di stimolazione cognitiva per persone con demenza con l’utilizzo della metodologia della “Grammatica della fantasia” di Gianni Rodari
Un nuovo progetto si affianca alle iniziative dedicate alle persone che frequentano il Promemoria Caffè di Omegna.
Grazie alla collaborazione tra medici della SOSD di Geriatria dell’ASL VCO, psicologi con esperienza nel campo delle demenze e della stimolazione cognitiva e animatori del Parco della Fantasia di Omegna esperti della metodologia di Gianni Rodari, si svolgeranno degli incontri mensili presso il Museo Rodari intitolati: «FANTASTICA» MEMORIA – Un corso per stimolare la creatività e la felicità in persone con demenza e nei loro familiari riservato a persone che frequentano il Promemoria Caffè di Omegna e selezionate dall’Ambulatorio di Geriatria.
La Geriatria dell’ASL VCO, tra le sue funzioni, si occupa della diagnosi e della cura delle demenze. In collaborazione con i CISS, l’AFA (Associazione dei Familiari Alzheimer) e altre Associazioni del territorio e volontari organizza il Promemoria Caffè, il Caffè Alzheimer del Cusio, il Café della Memoria, il Caffé Alzheimer di Verbania, oltre ad altre iniziative che possano accompagnare le famiglie nel difficile compito dell’assistenza e le persone malate lungo tutto il percorso della malattia.
Queste realtà, insieme, propongono un progetto innovativo rivolto alle persone con demenza che nasce dall’eredità di pensiero di Gianni Rodari e vuole essere una sintesi dell’esperienza dell’applicazione della sua metodologia nel corso di molti anni come strategia educativa con le conoscenze delle caratteristiche neuropsicologiche e dei bisogni delle persone affette da malattia di Alzheimer.
L’idea di questo corso nasce da una precedente visita dei frequentatori del Caffè al Museo Rodari, che ha rafforzato la convinzione che la metodologia della “Grammatica della Fantasia” di Gianni Rodari potesse essere applicata anche a persone anziane e con demenza come strumento per fare emergere capacità ancora presenti nella persona, come la creatività e la fantasia, stimolare funzioni cognitive residue, rallentare le perdite legate alla malattia in una maniera giocosa, in grado di fare stare bene la persona senza scatenare sensazioni d’inadeguatezza.
E’ previsto un gruppo di circa 10 persone con demenza e la possibile partecipazione anche dei loro familiari.
Sono oltre 50 milioni i malati di demenza nel mondo. In Italia sono circa 1 milione di cui 600 mila con Malattia di Alzheimer. Nel VCO sono circa più di 3 mila e se ne prevede un ulteriore aumento.
Nuovi farmaci non ancora approvati in Europa si spera possano in futuro prevenire o arrestare il decorso di queste malattie, ma le terapie farmacologiche attualmente disponibili in Italia hanno dato risultati limitati per cui è necessario percorrere strade diverse. E’ stato dimostrato che terapie di tipo non farmacologico, tra cui tecniche di stimolazione cognitiva, possono rallentare la progressione di malattia, migliorare gli aspetti cognitivi e il tono dell’umore. Anche attività di tipo artistico come la pittura, la danza, la poesia, il teatro, il cinema sono utilizzate per favorire l’espressione di capacità residue e di emozioni, migliorare la socializzazione ed il benessere dei malati di demenza.
Studi dimostrano che il pensiero creativo possa, in alcune patologie cerebrali, quali anche alcune forme di demenza, essere conservato o addirittura, come succede in alcuni soggetti con demenza frontotemporale, aumentato.
Maestro di fantasia, di creatività e di un libero uso della parola è Gianni Rodari, nato ad Omegna. Questo legame fa sì che in questo territorio ci sia una consolidata tradizione di studio, conoscenza e pratica delle tecniche Rodariane. Queste, fino ad adesso, sono state utilizzate soprattutto per l’infanzia ma che potrebbero essere utilizzate anche in persone di età diverse. Alcune strategie proposte da Gianni Rodari per stimolare la creatività, anche in persone anziane con compromissione cognitiva, potrebbero agire come un “sasso nello stagno” che suscita onde concentriche che si propagano sulla superficie e, quando giunge in fondo, “sommuove la fanghiglia, urta gli oggetti che vi giacevano dimenticati…”
Si può pertanto ritenere, dichiara la dott.ssa Morabito, dirigente medico della SOSD di Geriatria della ASL VCO diretta dalla Dott.ssa Loredana Seccia, che l’utilizzo di tecniche che stimolano la fantasia, l’immaginazione e il pensiero divergente possono essere efficaci sia per coinvolgere le persone con demenza, sia per riattivare ricordi, stimolare capacità di giudizio, attenzione, suscitare emozioni positive. I risultati positivi legati all’utilizzo di queste tecniche devono essere uno stimolo a portare l’attenzione su alcune competenze cognitive, come la fantasia e l’immaginazione, finora poco considerate.