Il Promemoria Caffè di Omegna, non è solo uno spazio fisico. Dopo l’interruzione forzata dovuta alla pandemia da COVID 19 non è stato ancora possibile riprendere gli incontri rivolti a persone affette da demenza e ai loro familiari per la mancanza, temporanea, di una sede idonea.
Ma c’è un’ energia che muove quest’iniziativa che viene dalla necessità che sente chi si occupa della cura delle demenze di fare qualcosa di più del loro lavoro ordinario per portare sollievo a famiglie “ sconvolte” dall’arrivo di un brutale ospite come l’Alzheimer. E riesce a trovare modi e luoghi sempre nuovi di esprimersi.
Grazie alla sinergia tra la SOC di Geriatria dell’ASL VCO, il CISS di Omegna, l’Associazione Familiari Alzheimer, il Parco della Fantasia e il Comune di Omegna si propone un pomeriggio con un’attività che può stimolare la memoria ma anche favorire il benessere, per non dimenticare chi dimentica.
Questa volta il gruppo del “Promemoria Caffè” il giorno 23 novembre 2021 alle ore 14:30 andrà a visitare il nuovo museo dedicato a Gianni Rodari ad Omegna.
Già da tempo visite ai musei vengono organizzate per i malati di Alzheimer in molte città italiane, in Toscana esiste una rete dei Musei per l’Alzheimer, e del mondo, il capofila di queste esperienze è stato il famoso MOMA, il museo di Arte Moderna di New York. Qualche anno fa il Caffè della Memoria di Verbania si è recato a Villa Giulia per vedere un’esposizione di quadri del Museo del Paesaggio.
Ma la visita al museo Rodari assume un significato speciale. Rodari, durante il periodo della pandemia, con alcune delle sue “Favole al telefono” è stato il filo conduttore di una serie d’ incontri rivolti ai familiari delle persone malate di Alzheimer che sono stati realizzati online da quello che era stato battezzato “Caffè Alzheimer 3.0” e, in questo, si è rivelato maestro, anche, di una “ grammatica del prendersi cura”.
In più, molte delle tecniche che lo scrittore suggeriva per creare storie e stimolare l’immaginazione e la creatività dei bambini come il binomio fantastico, l’errore creativo potrebbero essere strategie utili anche a riscoprire ed esprimere capacità ancora presenti nella persona affetta da problemi cognitivi. E a farlo, come lui diceva, con un “carattere giocoso”.
Il museo di Rodari è un museo moderno, interattivo, che stimola la partecipazione, i ricordi, dove inventare storie nuove e un po’ originali si rivela espressione di una “fantastica” e di una libertà di pensiero che neanche la demenza potrà mai distruggere ma che ha solo bisogno del contesto e dell’aiuto giusto per manifestarsi.
La Dott.ssa Daniela Morabito, Medico Geriatra presso l’ASL VCO, in attesa di ripartire con gli appuntamenti del Caffé Alzheimer, sottolinea il significato dell’iniziativa volta a favorire il benessere di chi si trova in situazioni di decadimento cognitivo e con familiari affetti da questa patologia.
Per ulteriori informazioni è possibile telefonare al numero 0323 1998637 o scrivere un e-mail all’indirizzo CaffeAlzheimer3.0@gmail.com