Nei giorni scorsi, durante l’espletamento delle procedure di accertamento della morte cerebrale presso la SOC Rianimazione dell’Ospedale San Biagio di Domodossola, è stata richiesta, ai familiari aventi diritto, la non opposizione alla donazione degli organi o la testimonianza su un eventuale espressione di volontà in vita del loro congiunto sulla donazione, come previsto dalla legge italiana.
Dimostrando una notevole sensibilità i familiari hanno acconsentito alla donazione e così si è potuto procedere al prelievo degli organi e i tessuti valutati idonei dal Coordinamento Regionale Trapianti.
E’ stato possibile prelevare:
- cuore e fegato, grazie alla collaborazione dei Chirurghi provenienti dalle sedi riceventi
- reni con la collaborazione del Dr. Francesco Calabrase e del Dr. Giorgio Querini, Dirigenti Medici della SOC Chirurgia Generale dell’ASL VCO, affiancati dalla Dr.ssa Sanie Hoxha, Dirigente medico Specializzanda in formazione presso la SOC Urologia ASL VCO
- cornee con la collaborazione della Dr.ssa Alice Tarantola, Dirigente Medico della SOC Oculistica dell’ASL VCO.
Un sincero ringraziamento da parte della Dr.ssa Domenica Fiore, Coordinatore dei prelievi di organi e tessuti dell’ASL VCO, alla SOC Rianimazione di Domodossola, diretta dal Dr. Carlo Maestrone, in particolare alla Dr.ssa Caterina Tamagno, Dirigente Medico, al Coordinatore Infermieristico e a tutto il personale che ha collaborato alla riuscita di questa sempre complessa e delicata operazione, e principalmente ai familiari del donatore per la sensibilità dimostrata con questo grande gesto di altruismo e d’amore che consentirà ad alcune persone di sperare in un futuro migliore grazie al dono che hanno ricevuto.
Ringraziando per il gesto d’amore compiuto, si rinnova a tutti l’invito di esprimere la propria volontà alla donazione attraverso la varie modalità che la legge italiana consente (tessere AIDO, Sportelli ASL, Sportelli Anagrafe Comunale; etc.) affinché nelle situazioni di potenziale donazione non si perda l’opportunità di offrire la speranza di vivere ai numerosi pazienti ancora in attesa di un organo.